sabato 23 settembre 2017

La ferita dell'Essere noi

La saggezza per la nostra vita è già dentro di noi. Quella saggezza che sa cosa è giusto per noi, che sa quale è il nostro talento, quale è il contributo che possiamo portare agli altri.
Ma spesso non ascoltiamo questa saggezza e non ci riconosciamo il diritto di essere noi.
Questo processo è legato a due ferite profonde che fanno capo a due momenti chiave della nostra esistenza: il momento del nostro concepimento e il momento della nostra nascita.
Due momenti chiave per il nostro ingresso in questa vita, due momenti che possono condizionare le nostre possibilità future.
Se c'è turbolenza all'atto del concepimento, si radica una ferita a livello dell'Essere, e la persona può andare poi incontro a una sofferenza profonda, una tristezza di vita di sottofondo che spesso risulta inspiegabile. È una ferita che andrebbe riconosciuta, accolta e integrata al più presto, perché può sfociare in stati di ansia generalizzati e depressione.
La seconda ferita è legata al non essere riconosciuti e accolti al momento della nascita. Ci possono essere molti fattori che generano queste condizioni, che vanno oltre le migliori intenzioni dei genitori. I genitori portano nel processo di nascita dei figli temi legati al proprio processo di nascita non risolto e questo porta un messaggio nel campo del nuovo nato molto preciso.
Questi temi, per fortuna, possono essere trattati e integrati mediante le nuove discipline prenatali e perinatali, che sono state sviluppate negli ultimi 30 anni da Ray Castellino (USA), Matthew Appleton (UK) e Dominique Degranges (CH)*, per citarne alcuni.
Per essere chi siamo e chi ci meritiamo di essere.

Maria Cristina Leboffe
(Tutti i diritti riservati)

*specifico che sono tutte tenciche corporee olistiche che coinvolgono il soma e il campo della persona o neonato. Possono riguardare anche l'intero campo familiare.

Painting: The Quiet, 2015, Chris Gwaltney


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