mercoledì 29 agosto 2018

Cuore a cuore

I bambini vanno tenuti cuore a cuore. La connessione con loro deve essere il più possibile limpida e pulita. Dobbiamo essere coerenti quando ci approcciamo ai nostri piccoli, mettere da parte aspettative o nostre rivendicazioni inconsce. I bambini sono esseri totalmente consapevoli (e sensibili) già in gravidanza, e i pensieri che rivolgiamo loro sono di fatto gli abbracci che poi potremo donare una volta nati. Approcciamo sempre i nostri bambini dal Cuore, rivolgiamo loro i pensieri che noi stessi vorremmo sentirci dire: ti amo, sei il benvenuto, ti accolgo per quello che sei. Questo eviterà di produrre ferite che poi in età adulta mineranno la persona nella sua identità di relazione e nella concezione di sé stessi. E’ apparentemente semplice, ma pochissimi sono i giovani genitori assumono questo atteggiamento o modo di sentire nei confronti dei neonati o dei bimbi entro i primi tre anni di vita. E’ lì che si struttura il legame di attaccamento è lì che si forma l’anima incarnata dell’individuo.
Ti amo,
sei il benvenuto,
ti accolgo.
Non dobbiamo fare molto di più. E’ semplice, e basta dirlo e farlo con il cuore.

Pranava MC Leboffe
- riprouzione citando la fonte


fonte foto:web

venerdì 27 aprile 2018

L'imprinting di nascita

Non c'è conoscenza e cultura degli effetti devastanti che possono avere un concepimento e una gravidanza non armonici o un parto non rispettato (o traumatico) su bimbo, mamma e sul relativo sistema familiare. Nè sull'imprinting che questi eventi precognitivi lasciano se non integrati a livello corporeo e animico e su cosa possono portare durante la fase di crescita del bimbo e poi in età adulta.
Chi mi conosce sa che questo è un tema che mi sta molto a cuore, che affronto e vivo quasi quotidianamente nel lavoro con mamme, bambini e adulti. L'imprinting del tema di nascita, se non integrato, lascia temi corporei che poi si trasformeranno in temi emotivi ed infine in sintomatologie. E' un'esperienza, questa, che ho vissuto in prima persona, ed è un tema che mi ha segnato per lungo tempo. E che mi ha condotto e mi motiva ogni giorno a fare il lavoro che faccio.
Ray Castellino, Frank Lake, David Chamberlain, Dominique Degranges, Matthew Appleton, Maggie Kline, tutti pionieri del lavoro per integrare i traumi prenatali e perinatali. Negli ultimi 20 anni si è scoperto e studiato che molte patologie che si sviluppano in età adulta trovano le loro radici nel periodo intorno alla nascita, che neonato e embrione sono pienamente ed estremamente sensibili e senzienti.
E' un tema su cui è essenziale operare, sia nei bambini, (questi schemi traumatici sono molto più semplici da rilasciare in tenera età) sia negli adulti per eliminare un imprinting che spesso è causa di profonde sofferenze, depauperamento energetico e una mancata adesione alla propria missione di vita. Il nostro sistema corporeo ha una potenza vitale forte che non chiede altro che essere messa nelle condizioni di lasciare andare e riequilibrarsi.  Il lavoro Biodinamico e quello Perinatale a livello del campo personale sono particolarmente efficaci rispetto a queste tematiche. Nella mia esperienza il cambiamento è immediato ed evidente. Con un forte riequilibrio che coinvolge a cascata tutto il sistema della vita della persona.
Il mio auspicio è che la consapevolezza e la conoscenza di questi temi aumenti, che in Italia si formino tanti operatori disposti a lavorare a livello corporeo sui temi perinatali (cosa che sta già avvendendo ampiamente negli Stati Uniti e in Canada), perchè si può fare davvero la differenza nella vita di una persona.

Maria Cristina Leboffe
©2018 citazione con riproduzione integrale


photo by tama66 on pixabay

mercoledì 21 marzo 2018

La responsabilità verso noi stessi

Nel mio lavoro come facilitatrice corporea, alla fine delle sessioni mi sento spesso chiedere: cosa hai sentito? E' una domanda a cui di solito rispondo con un'altra domanda: cosa hai notato nel tuo corpo durante la sessione? come ti senti ora, in questo momento? che sensazioni hai nel corpo?

Siamo stati abituati, per cultura e abitudine, quasi costretti, al non ascolto. Viviamo in una realtà sociale che sembra spingere verso la non consapevolezza piuttosto che verso una responsabilità personale. 

L'esempio più lampante è quello dell'uso dei farmaci, che considero il gesto di delega totale della propria salute nelle mani di altri. Beninteso non ho niente contro i farmaci, è bene che ci siano, salvano la vita di milioni di persone nel mondo. Ma, c'è un ma. Quando il ricorso al farmaco diventa una totale deresponsabilizzazione, una totale resa, l'effetto è deleterio per la persona tutta. Il sintomo magari verrà anche curato, ma si ripresenterà, perchè il tema che il corpo ha portato attraverso il sintomo (la sua "voce") non è stato accolto e visto dall'unità corpo-mente-anima. E si ripresenterà o nella stessa o sotto altra forma. 

Il nostro corpo, se ascoltato, tende naturalmente verso la Salute, è animato dal principio di Salute che lo genera e rigenera continuamente. C'è un'intelligenza che governa quel trilione di cellule che costituisce il nostro corpo. E cosa pensiamo, che quella stessa intelligenza si inceppi quando arrivano sintomi o una malattia? Il corpo cerca di riequilibrarsi, di segnalare qualcosa, di essere ascoltato. E qui non mi stanco mai di ripetere l'importanza delle terapie corporee di consapevolezza. E' quello che cerco di insegnare e trasmettere ai miei clienti. L'essere autonomi e l'ascolto. Nessuno può sapere cosa è meglio per la loro vita tranne loro. Io offro un supporto nell'integrare traumi emotivi e fisici, nell'imparare a riascoltarsi e ad essere presenti, ma la vera guarigione avviene quando torniamo ad essere i veri responsabili della nostra vita, ascoltandoci ed essendo presenti a noi stessi in ogni momento.
Pranava MC ©2018
#riequilibriobiodinamico
foto madalincalita on pixabay

giovedì 8 marzo 2018

Il trauma perinatale

In questo giorno dedicato alle donne, il mio primo pensiero è andato a mia madre.
Mia madre che, nella sua vita ha lottato. A mia madre che, discriminata a vari livelli, non ha potuto esprimere sè stessa pienamente. Poi il mio pensiero ha fatto un salto. A mia madre che ha sofferto (e solo lei può sapere quanto) per gli effetti di quella che, solo oggi, si ha il coraggio di chiamare "violenza ostetrica". Termine che non mi piace usare per niente, ho amiche e colleghe ostetriche, ma che purtroppo rende bene la condizione in cui le donne si trovano a dover partorire. Zero accoglienza, zero ascolto, e, nel peggiore dei casi, sopruso. Certo, ci sono anche le eccezioni, non dico che questa fosse e che sia tutt'oggi la regola: il vero problema è che non c'è conoscenza degli effetti devastanti che può avere un parto non rispettato su bambino e mamma, che imprinting lascia se non viene integrato, cosa porta in età adulta. Chi mi conosce sa che questo è un tema che mi sta molto a cuore, che affronto e vivo quasi quotidianamente nel lavoro con le mamme e bambini per integrare i parti con caratteristiche traumatiche. E' un tema che ho vissuto in prima persona attraverso la mia nascita e quella di mio fratello prima di me, ed è un tema che mi ha segnato e ha segnato la mia famiglia per lungo tempo. E che mi ha accompagnato e portato a fare il lavoro che faccio.
Ray Castellino, Frank Lake, David Chamberlain, Dominique Degranges, Matthew Appleton, Maggie Kline, tutti pionieri del lavoro per integrare i traumi prenatali e perinatali. Negli ultimi 20 anni si è scoperto e studiato che molte patologie che si sviluppano in età adulta trovano le loro radici nel periodo intorno alla nascita, che neonato e embrione sono pienamente ed estremamente sensibili e senzienti.
E' qui che è essenziale operare, perchè questi schemi traumatici sono molto più semplici da rilasciare in tenera età. Il sistema corporeo dei bambini ha una potenza vitale talmente forte che a volte bastano poche sessioni di biodinamica/lavoro perinatale, e il cambiamento è immediato ed evidente. Con un forte riequilibrio che coinvolge a cascata tutto il sistema familiare.
Il mio auspicio è che la consapevolezza e la conoscenza di questi temi aumenti, che in Italia si formino tanti operatori disposti a lavorare nel perinatale. Un collega una volta mi disse "E' dai bambini che bisogna partire, lì si può fare la differenza". Ed è vero.

dedicato a mia madre
e al suo coraggio
Pranava MC Leboffe
©2018 riproduzione integrale


foto: meghanelizabethphotographymn.com

lunedì 12 febbraio 2018

Il corpo consapevole

Pensiamo che il nostro corpo non sia consapevole. Che la nostra coscienza sia isolata nel cervello, che sia solo il cervello la sede delle nostre decisioni, emozioni, del nostro sentire.
Ma non è così.
Il nostro corpo è un’entità biologica perfettamente organizzata e armonica, composta da una cosa come 100.000 miliardi di cellule, perfettamente funzionanti e coordinate: una ‘jazz band quantistica’ (Mae Wan Ho, 1941-2016, biologa e genetista), pervasa da una Coscienza unitaria. 
Ogni cellula del corpo è orchestrata da un'Intelligenza che è la stessa che ci ha formato come embrioni, e che in ogni momento della nostra vita mantiene, ripara e rigenera il corpo. 
Chiamatela Anima, chiamatela Coscienza Superiore, chiamatela scintilla di Dio. 
Possiamo darle molti nomi, diversi a seconda delle nostre radici culturali, ma una sola cosa è certa: il corpo è pervaso da una forma di Coscienza superiore, multidimensionale, che tende naturalmente verso il nostro Bene. La riconnessione con questa Coscienza porta guarigione, a tutti i livelli, nel corpo, nelle emozioni, nel nostro sentire. Quando ci perdiamo è perchè perdiamo questa connessione al Campo universale, e a quella particella di Universo che è dentro di noi. Quando ci ritroviamo, ritroviamo la nostra vera essenza, che è essere parte integrante del campo, connessi a tutti gli esseri presenti sul pianeta, connessi alle persone che incontriamo quotidianamente, connessi alla natura, alla struttura delle città, connessi a tutta la materia che abbiamo intorno. 
Materia della quale, al momento, sappiamo davvero poco. E' conosciuta e misurabile solo il 4% della materia che ci forma e che forma l'Universo e il pianeta dove residiamo. Il resto è stato classificato come materia ed energia oscura, oscura nel senso di non visibile. Ma, parrebbe, animata da una Coscienza onnipresente.

Pranava MC  Leboffe 
©2018
riproduzione consentita citando la fonte

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domenica 4 febbraio 2018

L'influenza del campo al momento del concepimento e nell'embrione

La teoria dei Campi Morfici è stata introdotta dal biologo e saggista inglese Rupert Sherldrake nel 1981(*). La sua teoria è estremamente limpida e chiara (per quanto non accettata e anzi contrastata dalla scienza ufficiale): Sheldrake sostiene che un individuo è frutto non soltanto di geni ereditati ma è influenzato dalla risonanza con individui delle precedenti generazioni e con i loro campi organizzativi, che definisce appunto Campi Morfici. Questa risonanza si manifesterebbe sia negli attributi fisici che di comportamento (e io aggiungo, per la mia esperienza di lavoro, emotiva). Noi condividiamo una risonanza forte con i nostri genitori e a livello meno forte, ma sempre presente, con i nostri nonni.
L'altro aspetto che l'applicazione di questa teoria porta, e che va messo bene in evidenza, è che anche la nostra morfogenesi (sviluppo embrionale) viene organizzata e dipende da questi campi:

“Quindi, la risonanza con il campo e il campo stesso, come organizzano il nostro sviluppo? Immaginiamoci ogni tipo di campo come un vento invisibile. Il vento ci ha soffiato intorno, ha preso e portato qualità che provengono da molte variabili, incluso il tempo e lo spazio dei nostri genitori e nonni, la qualità dell’aria, il cibo, l’acqua intorno a nostra madre prima e mentre venivamo concepiti; la qualità della relazione tra i nostri genitori; la loro motivazione per portarci in questo mondo; il clima culturale del tempo. Noi arriviamo e [come embrioni, ndt] incontriamo questo ‘vento’ veniamo formati da esso, e contribuiamo a imprimere anche la nostra firma [esperienza di vite passate, ndt]
[…]Fattori chimici, elettrici e ormonali (che includono le emozioni, perché la chimica del corpo e le emozioni si riflettono l’una nell’altra)” (**) contribuiscono a creare quello che è il campo biologico, energetico, emozionale dell’embrione prima, del bimbo e dell’adulto poi, costituendo un imprinting che può condizionare, se non integrato, la nostra vita.
I metodi di lavoro, come la Biodinamica, il Prenatal and Perinatal Healing e il lavoro somatico sui traumi, affrontano questi temi lavorando nel campo vibrazione dell’individuo, perché è solo a questo livello che questi temi possono essere sciolti, così che il vento della nostra vera vita e natura come anime uniche e speciali possa riprendere a soffiare. L’alternativa spesso è vivere una vita che non è realmente nostra, legata a credenze e atteggiamenti che non sono veramente nostri ma che ci sono stati trasmessi al concepimento o attraverso l’asse familiare.

Maria Cristina Leboffe©2018
citazione consentita con riproduzione integrale

(*) Rupert Sheldrake, A New Science of Life, 1981.
(**) Mia Kalef, The Secret Life of Babies, How our rebirth and birth experiences shape our workd, 2014 (traduzione Maria Cristina Leboffe)